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Gli occhi dei Saluki...

di Stefano Lance
Tutto iniziò verso dicembre. Billo il mio cane era ormai morto da un mese; dopo la sua morte, causata dalla leishmaniosi, avevo detto basta, di cani non ne voglio più; mi sentivo in colpa perché se ne era andato.

E proprio a dicembre invece trovo dei vecchi libri dove venivano descritte tutte le razze di cani; lo sfoglio velocemente e arrivo fino in fondo: Tipologia: levrieri, inglese, irlandese, spagnolo... afgano... ebbene si la mia passione era l'afgano! Ne parlo con un'amica di mia madre che mi dice:

'sei matto? ma sai l'impegno che ci vuole con tutto quel pelo? vatti a vedere il Saluki'

'il Saluki??? Ma è orribile!'

Sul mio libro c'era la foto di un esemplare magrissimo che sembrava bambi; cerco su internet, prima di trovare lo strepitoso Saluki.it, ho trovato altre immagini ed ho pensato... mannaggia ora sono in crisi (sono un indeciso cronico) quale dei due mi piace di più??? Nel secondo giorno di ricerche (dev'essere stato proprio in quel momento che ho trovato il sito Saluki.it) ho iniziato a scrivere ad alcuni allevatori; poi ho visto che era nata una cucciolata a dicembre; prendo contatto con l'allevatrice, la signora Utta, che mi invita a visitare il suo allevamento.

Una domenica io, mia madre e mio fratello ci imbarchiamo verso Grosseto. L'idea di partenza era quella di andare a vedere...l'idea di ritorno quella che dopo quasi un mese, un mese e mezzo, avremmo accolto un altro componente nella nostra famiglia!

LA componente, perché di una femmina si trattava (prima femmina cane, e prima femmina in una famiglia di tutti maschi!!!), era una cucciolotta che avrebbe dovuto chiamarsi con la lettera S, così mi aveva detto Utta. Aveva subito mostrato il suo comportamento da principessa; i suoi fratelli, educatissimi, si erano avvicinati, chi timidamente, chi aveva iniziato a mordere i pantaloni di mia madre, chi ci aveva fatto una pipì di ben venuto... lei invece distesa sul suo divano... impassibile e menefreghista... non si era nemmeno alzata.

Utta mi dice: 'allora Stefano' io le dico: 'vorrei lei... la femminuccia bianca'.

Dopo un mese, proprio il 14 febbraio il giorno di san Valentino, Sheyda ha affrontato la separazione dalla mamma e dai fratelli e sorelle per seguire me (e già questo è uno dei più grandi sforzi/regali che i nostri cucciolotti ci fanno... primo di tanti) e si è ambientata seppur lentamente nella sua nuova casa.
Ora Sheyda ha 7 mesi ed entrata in sintonia sia con il suo nuovo ambiente, sia con la sua nuova famiglia che pende dalle sue labbra.

Ammetto che inizialmente ciò che di questi cani mi ha attirato è stata la bellezza e l'eleganza; poi, in questi cinque mesi che ho passato con Sheyda, ho scoperto che il Saluki è ben altro: il loro fascino è si nel portamento, nel corpo; la loro simpatia è si nel carattere testardo, dignitoso, caparbio, curioso; ma la MAGIA di questi cani è negli occhi: gli occhi di un Saluki racchiudono tutto ciò che questo cane è... sono occhi a volte malinconici, a volte gioiosi, a volte sono sguardi di sfida, a volte inviti al gioco, a volte sembrano dichiarazioni d'amore; sono occhi COMUNICATIVI... occhi che non risparmiano nessuno. Sheyda timidamente, lentamente, zampa a zampa e passo a passo si è fatta accettare da tutti; con suoi occhi ha conquistato anche chi come mia nonna odiava i cani; ora prende la zampa di Sheyda (perche Sheyda in controtendenza alla sua razza da la zampa) e la riempie di parole dolci...

Il nome con la S che ho scelto come avrete capito è Sheyda, che in persiano vuol dire 'malata d'amore'.

Sheyda inizialmente avrebbe dovuto chiamarsi Cristhen, Mia, tutti nomi per me ricollegati a qualcosa...ma evidentemente il destino ha voluto che Sheyda fosse un altro nome importante per me.

STeFano...2

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