Roberto Cinagli
Cinofilo da sempre, ha vissuto la sua prima esperienza da levrierista con l'Afgano Ulisse e ha poi continuato con i Saluki. Con la sua prima Saluki Schirin" ha iniziato anche la sua attività sportiva nel mondo dei levrieri, collaborando nella prima edizione del Game Fair di Bracciano (inizi anni '90). Ha continuato poi dedicandosi attivamente con la costruzione di macchinette per traino lepre (è stato in Italia il primo ad ideare e costruire una macchinetta a scoppio in sostituzione di quella elettrica), con sopralluoghi sui campi e presenze in dimostrazioni di coursing, fiere e trasmissioni televisive.
Nel 1995 è stato uno dei fondatori della Società Amatoriale Corse Levrieri (SACL) e la sua presenza è stata pressochè costante su tutti i campi d'Italia (e talora anche all'estero), sia come accompagnatore delle sue adorate saluki sia come addetto al traino lepre.
Tra l'altro lo ricordiamo, in particolare, come uno dei responsabili al traino della lepre del Campionato Europeo di Coursing in Italia, a Monte Bondone, nel 2003.
Nel 2001 è stato tra i soci fondatori della Sezione di Lavoro del Club del Levriero "Il Levriero".
Cinofilo e levrierista per passione e mai per ambizioni personali, metteva al primo posto la salute, la sicurezza e il divertimento dei levrieri... ma al di là dei suoi meriti sportivi ed organizzativi, vogliamo ricordare Roberto per le sue doti personali,
Se qualche levriere subiva in allenamento o gara un seppur piccolo incidente, il giorno dopo chiamava puntualmente i proprietari per informarsi delle condizioni del cane!
Discreto, disponibile, generoso, sempre sorridente, si considerava Amico di tutti ed era pronto ad aiutare chiunque sia nel lavoro che nel tempo libero.
Era stato soprannominato "Zio Leprotto" proprio per la sua particolare dedizione ai levrieri e pazienza con i levrieristi!
Sportivo al massimo, era pronto al sorriso anche quando le sue saluki non erano giudicate al meglio, contento del fatto che comunque si erano divertite nel correre e si era divertito lui stesso nel vederle inseguire lo zimbello.
Quando morì la sua Schirin mi comunicò subito la notizia dicendomi che era andata a correre con la mia Shadì, morta qualche anno prima.
Ora mi piace pensare che avendole incontrate di nuovo, si sia organizzato LASSU' per far correre tutti i nostri beniamini che nel tempo ci hanno lasciato!
Grazie della tua amicizia e del tuo tempo, ci mancherai Roberto!
Anna Rita Orsi
Roberto non apparteneva al mondo della cinofilia in senso stretto, semplicemente amava i cani in modo totale, istintivo e da loro, con la stessa intensità era ricambiato. Ci siamo conosciuti alla fine degli anni 80, potando a spasso i nostri cani, lui accompagnato dalla mitica Schirin. Fu subito amicizia, e come non poteva esserlo, con la sua comunicativa, il sul sorriso, la sua sensibilità. Così cominciarono le passeggiate in campagna, le cene nella sua graziosa casetta fuori Roma, le chiacchierate con gli amici comuni, sempre circondati da almeno dieci cani, felici dei succulenti stravizi alimentari che Roberto, malgrado le mie proteste, concedeva ed ha sempre continuato a concedere loro. Dopo qualche tempo fui contattato dai responsabili del "Game Fair" che in quegli anni si svolgeva sul Lago di Bracciano, per organizzare una dimostrazione di coursing.Chiesi a Roberto di darmi una mano. Fu una folgorazione, lo capii dalla felicità che brillava nei suoi occhi ogni volta che partiva una batteria. Alla fine della giornata pronunciai la frase che fino alla fine mi ha sempre scherzosamente rinfacciato: "Roberto sei un bravo meccanico, ti piacciono i levrieri, perchè non costruisci una macchinetta per il traino così ci possiamo divertire quando vogliamo?"
Fu così che nacque "Star Treck": una piccola malefica macchinetta nera, che spesso provocava imprecazioni, accidenti e maledizioni, da parte di molti di noi ma mai da parte di Roberto che, dotato di una educazione di altri tempi, senza parlare, con flemma anglosassone, si concentrava per risolvere il problema.
Erano quelli, anni in cui non esisteva un regolamento approvato e quindi le prove di coursing avevano soprattutto un carattere propagandistico, ed erano per noi occasione per accumulare esperienza. Ricordo un pomeriggio, due giorni prima della gara, lontano da occhi indiscreti, preparammo il percorso; ci sembrava perfetto: salite, discese, diritture, curve con angolazioni corrette; per fortuna Roberto propose di par provare Schirin. Fu l'esperienza e l'abilità della cagna ad evitare per pochi millimetri il disastro: lo scontro con una quercia a 50 Km l'ora. Ci guardammo negli occhi e dopo aver commentato come la Dea Bendata (non ci riferimmo propriamente a lei ma ad uno suo equivalente anatomico) ci avesse aiutati! Roberto dopo una risata, invece di rimbrottarmi per il rischio che avevo fatto correre alla sua cagna, disse semplicemente: "dai, andiamo a spostare quella carrucola, mi sa che non sta messa tanto bene".
Così con un gruppo di amici appassionati demmo vita a diverse manifestazioni: tre edizioni del Game Fair, una molto bella ai Pratoni del Vivaro ed una per la raccolta dei fondi per una casa famiglia per malati terminali di AIDS.
Il fulcro era sempre Roberto, Il primo ad arrivare e l'ultimo ad andare via, spesso a notte fonda, sempre allegro e un po' goliardo ma professionale ed attento nel suo compito di addetto al traino.
Dopo qualche anno mi staccai dal mondo della cinofilia, pur senza abbandonarlo completamente, e mi trasferii fuori Roma, ma l'amicizia e la frequentazione con Roberto invece di soffrirne, aumentarono; non mancavo mai ogni volta che venivo a Roma di andarlo a trovare nella sua officina e lui coglieva la palla al balzo per accompagnarmi a prendere il caffè e poter così fare una passeggiata con le sue saluki.
Ed era diventata quasi una tradizione il suo arrivo la domenica mattina, le volte che ero di turno in clinica e lui si recava nella casa di campagna, con un vassoio di succulente paste. Erano occasioni di chiacchierate naturalmente sui cani, ma anche su altri argomenti come il nostro comune amore per la Grecia. Sulle questioni personali aveva un'attenzione ed una discrezione eccezionali.
Ricordo nei giorni seguenti la scomparsa di mio padre, mi telefonava quasi tutti i giorni, mai con domande dirette ma sempre con una scusa: un piccolo disturbo di una delle sue cagne, il nome di una medicina, se mi ero ricordato di fare il tagliando alla macchina e così via; io stavo al suo gioco e poi naturalmente lo rassicuravo. Non lo scorderò mai. In tutti questi anni solo una volto ho visto Roberto triste, quando perse la vecchia Schirin, ma la presenza di Aura e l'arrivo di Ziba lo fecero tornare rapidamente il Roberto di sempre: allegro, trascinatore ma sempre educatissimo, alle volte anche con chi non lo meritava e per questo non mi meraviglierebbe affatto che abbia detto "Grazie" solo per il fatto di non averlo fatto soffrire, anche alla nera signora che ce l'ha portato via.
Ma non voglio finire con una nota triste, sicuramente a Roberto non sarebbe piaciuto: preferisco ricordarlo affannato a ricambiare l'ennesima batteria d'alimentazione per Star Trek II, III o IV, con i capelli fricchettoni al vento mentre mi dice con gli occhi ridenti: A Professò' lo sai, sì, ch'è corpa tua, da quando m'hai detto quel giorno..."
Paolo Giachini
In memoria dell'amico Roberto Cinagli, è possibile devolvere offerte a favore del GREYHOUND ADOPT CENTER ITALY (Associazione Italiana per il recupero e l'adozione dei levrieri) a mezzo CC/P n. 62843487 o bonifico bancario ABI 07601 CAB 12900 c/c n. 62843487 intestati a GREYHOUND ADOPT CENTER ITALY, specificando nella causale "in memoria di Roberto Cinagli".
Per chi volesse saperne di più su questa associazione può visitare il sito www.adozionilevrieri.it
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